Vivere a Balduina
- Maria Chiara Sabato
- 5 dic 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Cosa hanno in comune “Il sorpasso”, “Caro diario”, “Paparazzi” e “Roma città aperta”? Sono tutti film girati, insieme a molti altri, nel quartiere Balduina di Roma, un’area che si trova all’interno del quartiere XIV Trionfale, a cavallo tra via delle Medaglie d’Oro e la ferrovia Roma Viterbo, sul crinale meridionale di Monte Mario.

Foto di Simone Ramella/Flickr
La zona, la più alta di Roma, è abitata soprattutto da professionisti: la vicinanza con la sede Rai di via Teulada e con i tribunali di piazzale Clodio ne hanno fatto una delle scelte preferite per giudici, avvocati, giornalisti.
Proprio l’azione di queste categorie, unite in cooperative, ha dato vita negli anni ‘50 a gran parte degli edifici costruiti nella zona.
Fino agli anni 20 del ‘900 la zona non era molto abitata. La zona, infatti, era situata all'esterno del Piano Regolatore di Roma del 1909 e ospitava solo alcune ville storiche lungo la via Trionfale: tra questi villa Monte Mario, villa Stuart,il Casino degli Spiriti e alcuni edifici religiosi.
Poi, a partire al 26 gennaio 1920, la società urbanistica dell’ingegnere Carlo Pomilio, proprietario dei terreni, diede vita a un primo intervento a villini. L regolatore del 1931, si passò ad una edificazione più intensiva della zona che, dal 1940, divenne di proprietà della Società Generale Immobiliare. Agli anni ’40 risalgono un villino signorile in via Svetonio e la ristrutturazione del villino Baldoni, entrambi opera dell’architetto Gino Coppedè.
Negli anni Sessanta l'area raggiunse il massimo sviluppo edilizio: le palazzine si espansero su tutto il versante della collina attestandosi da un lato lungo la ferrovia umbertina Roma-Viterbo e dall'altro alla dorsale segnata dalla via Trionfale.
Molti degli edifici costruiti all’epoca hanno grandi muri perimetrali in tufelli scuri che trattengono il terrapieno sul quale poi sorgevano in quota le palazzine, dando talora ai piani terra la conformazione di giardini pensili. Altra caratteristica divenne poi l'abbondante presenza di scalinate, scalee o rampe in travertino a unire le strade che si trovavano a diverse altezze del monte.
Le strade sono dedicate a eroi e caduti della Prima e Seconda guerra mondiale, alle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, ma anche a scrittori latini e a filosofi italiani, latini e dell’antica Grecia. Unica eccezione è il Clivo di Cinna dove sopravvive l'antico nome latino del Monte Mario, Clivus Cinnæ.
Per chi ama passeggiare all’aperto, la zona è ricca di parchi e spazi verdi: il Parco di Monte Ciocci è attraversato da un sentiero ciclabile e pedonale ombreggiato da eucalipti, i Parco della Pineta Sacchetti ospita decine di specie di uccelli che vivono tra i pini.
Altre ville sono Villa Miani, che compare già in una mappa del 1835, e Villa Madama, voluta nel 1517 dal futuro papa Clemente VII, forse su un progetto di Raffaello.
Oggi Villa Madama è usata come sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero degli Affari esteri.
Gli appassionati di scienze possono invece visitare è la quattrocentesca Villa Mellini, oggi sede dell'Istituto italiano di astrofisica e dell’Osservatorio astronomico che fu istituito nel 1923 e inaugurato nel 1938. Del complesso facevano parte anche una palazzina trasformata nell'Ottocento in un villino neogotico denominato villa Falconieri e un oratorio eretto per il Giubileo del 1350 e riscoperto nel 1971.
Una villa poi, Villa Stuart, oggi trasformata in clinica, ha un certo fascino per gli amanti dell’esoterismo: costruita nel ‘600 fu poi comprata nel secolo successivo da James Francis Edward Stuart da cui prese il nome, fu ereditata nell'Ottocento dalla contessa e poetessa inglese Emmeline Stuart-Wortley.
La donna, assieme al suo amante Lord Allen, soleva praticarvi sedute spiritiche e rituali di magia nera che finirono per portare entrambi alla follia. Lo scheletro di Lord Allen fu rinvenuto casualmente dietro un muro durante successivi lavori di ristrutturazione.
Ancora oggi, il quartiere è abitato soprattutto da professionisti. Le case si aggirano intorno ai 4-5.000 euro al metro quadro.
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