C’è un quartiere di Roma che più di altri sorge sulle rovine romane. Si tratta del Rione Testaccio, uno dei quartieri nella zona sud di Roma, che si trova tra Ostiense, San Paolo, l’Eur e l’Aventino.
Il quartiere è cresciuto sopra i resti di anfore romane che venivano buttate e frantumate dopo l’uso. Si stima che sotto Testaccio siano accatastati 25 milioni di anfore.
La parola Testaccio viene infatti da “Testae”, che in latino vuol dire cocci, anfore, mattoni: tutto materiale di scarto che, gettato via ogni giorno, ha formato nel tempo i 35 metri di monte Testaccio.
I materiali sbarcavano a Roma dal vicino porto fluviale di Ripa Grande, l’Emporium, erano poi posti in magazzini o venduti in un grande mercato. I materiali di scarto, soprattutto anfore, erano spezzati, buttati e coperti di calce per evitare le infezioni.
Anche via Marmorata, una delle strade di Testaccio, testimonia l’importanza commerciale della zona in epoca romana: qui arrivavano da tutto il Mediterraneo ed erano esposti in vendita marmi preziosi.
Le botteghe dei marmorari sono presenti fino al ‘600 ma la zona col tempo fu abitata soprattutto da pastori, contadini e portuali. A loro, dopo il 1870 si aggiunsero gli operai che lavoravano nelle fabbriche vicine, al gazometro e al mattatoio.
Gli appassionati di calcio ricorderanno che nel quartiere si trovava il campo Testaccio, il primo stadio su cui ha giocato la Roma. Il campo, costruito da Silvio Sensi, aveva una capienza di 20mila spettatori e fu usato dal 3 novembre 1929 fino al 30 giugno 1940. Nella sua breve vita, lo stadio ospitò anche una partita della nazionale di rugby.
Con l’arrivo dell’Università Roma Tre, a fine ‘900, il quartiere cambia aspetto: la zona si riempie di locali alla moda, bar, ristoranti e discoteche, crescono gli affitti per studenti.
In contemporanea, il vecchio mattatoio, dismesso nel 1975, comincia a essere sistemato e ora i suoi padiglioni ospitano la facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, delle aree espositive, la Città dell’altra economia e alcuni uffici dei vigili urbani.
Un’altra riqualificazione ha interessato il mercato di Testaccio: all’interno sono rimasti negozi e bancarelle, ma si sono aggiunti piccoli ristoranti e punti ristoro. Sempre al suo interno, si trovano gli uffici della Provincia dedicati al collocamento. Tutte queste trasformazioni lo hanno reso uno dei più bei mercati coperti di Roma.
Oggi Testaccio è un quartiere vivibile, a misura d’uomo, con alcune strade dedicate alla movida, ben collegato grazie alla presenza della metro e che offre diverse attrazioni.
Tra queste ci sono le visite archeologiche al porto dell’Emporium e ai magazzini delle merci e le passeggiate nel cimitero acattolico. Infine per chi vuole conoscere il quartiere è consigliato un tour enogastronomico tra i locali di cucina romana.
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