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Maria Chiara Sabato

Sai come va il mercato immobiliare nel 2023?

Nei primi sei mesi del 2023 si è registrato in Italia un calo dell’8,7% delle compravendite di abitazioni (da 303.375 a 277.052) rispetto allo stesso periodo del 2022. È quanto emerge dallo studio del Consiglio nazionale del Notariato pubblicato il 17 ottobre.


Foto di himlamvanphuc/pixabay


Secondo i dati, il numero delle transazioni è diminuito progressivamente nel corso dei mesi, avendo registrato un segnale negativo del 2,7% nel primo bimestre 2023, del 4,8% nel primo trimestre 2023 e del 12% nel secondo trimestre 2023.


Nel primo semestre 2023 le compravendite di prime case tra privati registrano un calo dell’11% mentre quelle di prime case da impresa si attestano a -34,2%.


Al contrario, il mercato delle seconde case tra privati è pressoché stabile rispetto al primo semestre 2022 con una riduzione dell’1,9% mentre si registra un dato negativo dell’11,5% per le compravendite di seconde case da impresa.


MUTUI NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2023


Lo studio prende in considerazione anche l’andamento dei muti per l’acquisto della casa: nei primi sei mesi del 2023 sono diminuiti del 29,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel primo trimestre 2023 la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 25,9% per accentuarsi nel secondo trimestre con una diminuzione del 32,6%.


La riduzione dei mutui concessi è in linea con il calo di capitale erogato che passa da 38,5 miliardi a 26,9 miliardi (-30,1%). Il capitale medio concesso nei primi sei mesi del 2023 è pressoché in linea al dato del primo semestre 2022 (170.597 euro rispetto a 172.171 euro nel primo semestre 2022).


Analizzando gli scaglioni per ‘valore del capitale erogato’ il dato negativo lo si ha nella fascia 200.000 - 250.000 euro (-42%) mentre lo scaglione 50.000 - 100.000 euro così come quello oltre 500.000 euro si riducono per valore entrambi di poco oltre il 20%.


Interessante è anche il dato relativo agli scaglioni di età che hanno richiesto e ottenuto un mutuo. Con un calo generalizzato che riguarda tutte le fasce, la riduzione più importante (-35,9%) è nella classe 66-75 anni di età.


La fascia 18-35 anni, che copre il 38,6% del totale dei mutui concessi, vede ridurre nel semestre 2023 il numero di mutui concessi del 28,1%, un dato leggermente inferiore alla riduzione media del numero dei mutui concessi nel semestre (-29,5%).


Questa forte contrazione dei mutui è dovuta a tassi di interesse superiori rispetto al 2022 e conseguentemente a un maggior utilizzo di risorse personali rispetto a forme di finanziamento.


PROIEZIONI SULL'ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE


Per il 2023, sulla base dello studio statistico a cura del Consiglio Nazionale del Notariato e dei nuovi dati semestrali 2023, ci si aspetta un calo del mercato del 10,5% delle transazioni per la casa.


Analizzando la suddivisione tra prime e seconde case, acquistate da privati e imprese, il calo è generalizzato ma con un importante dato da sottolineare: il mercato delle seconde case tra privati tiene. Nello specifico, infatti, si prospetta un calo rispettivamente del 13,8% di acquisti prima casa tra privati e del 32,3% di prime case da impresa.


L’acquisto di seconde case da impresa risulta essere in calo del 15,3% ma in questo caso si evidenza come il numero di compravendite sia 2,5 volte superiore (pari a 43.798 immobili) rispetto alle compravendite di prima casa da impresa (18.515 immobili).


Dato finale, e diverso rispetto agli altri, è il leggero calo di compravendite di seconde case da privati (-2,5%).

La tenuta del mercato delle seconde case tra privati sembra in linea con la tendenza, diffusa nei principali centri italiani, ad investimenti finalizzati ad affitti di breve termine.


Se questa osservazione fosse realistica, trova risposta la denuncia segnalata in questi mesi dagli studenti universitari, e non solo, sul caro affitti generalizzato in tutta Italia, e in particolare nelle grandi città.


Questa forte contrazione dei mutui è dovuta a tassi di interesse superiori rispetto al 2022 e conseguentemente a un maggior utilizzo di risorse personali rispetto a forme di finanziamento.


LE DIFFERENZE IN 9 CITTÀ


Oltre al dato nazionale, il Notariato ha presentato una ricognizione effettuata in 9 grandi città italiane in merito alle seguenti tipologie di atti: mutui, surroghe, compravendite di fabbricati abitativi. Le città in esame sono: Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna, Torino, Palermo, Verona, Firenze.


Dai dati emerge che nonostante il calo del volume generale delle transazioni immobiliari (Milano -8,4%; Torino -3,4%; Verona -3,7%; Bologna -4,6%; Firenze -10,3%; Roma - 9,6%; Napoli -7,3%; Palermo -0,3%; Bari -12,4%), nelle grandi città il trend delle compravendite di seconda casa risulta comunque migliore di quelle relative alla prima casa e in alcuni casi addirittura chiude in positivo (a Torino le seconde case tra privati segnano +5,3%; a Verona + 0,5%; a Bologna +0,9%; a Napoli +4,9%; a Palermo +12,2%; a Roma l’acquisto della seconda casa da impresa risulta identico al primo semestre 2022, mentre a Palermo lo stesso segmento segna un aumento dell’8,9%).


Il quadro si completa con l’analisi dell’erogazione dei mutui: -26,4% a Milano; - 31,5% a Torino; -25,6% a Verona; -30% a Bologna; -32,6% a Bologna, -29,1% a Roma; -31,4% a Napoli; -33,6% a Palermo; -28% a Bari.


È possibile leggere tutti il materiale sul sito del notariato

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