Diminuiscono le compravendite del settore immobiliare commerciale con una contrazione del 2,5% rispetto al 2022. È quanto emerge dalle Statistiche trimestrali dell’Agenzia delle Entrate sul primo trimestre del 2023.
Foto di Shattha-Pilabut/Pexels
Analizzando i dati su base territoriale, si osserva che le aree con i più elevati tassi di decrescita sono il Centro (-8,9%) e il Nord Est (-7,2%). In controtendenza rispetto al dato nazionale e alle altre aree, il Sud e le Isole mostrano una crescita delle transazioni rispettivamente del 2,6% e dell’11%.
Rivolgendo uno sguardo ai valori assoluti, rimane il Nord Ovest l’area che registra il maggior numero di compravendite, oltre 10 mila, circa un terzo dell’intero mercato del settore, seguita da Sud e Centro che hanno volumi pressoché simili, dal Nord Est con quasi 6.000 transazioni e infine dalle Isole che si attestano a livelli decisamente più bassi (circa 3.300).
Gli uffici hanno registrato, su scala nazionale, un calo degli scambi del 3,8%. Uffici e depositi commerciali registrano una diminuzione dei volumi scambiati rispettivamente del 21,3% e del 7,8%, mentre le compravendite di negozi aumentano del 13,3%.
L’unico comparto del settore non coinvolto dalla flessione delle compravendite è quello dei negozi e dei laboratori che segna un rialzo del 5,3% tranne a Milano (-1,4%) e Firenze (-4%). Rialzi significativi degli scambi si hanno per Roma (+18,6%), Torino (+14,1%) e Napoli (+32% circa).
Le compravendite dei depositi commerciali e delle autorimesse, pari al 57/% delle transazioni, calano nel Nord Ovest (-3,9%), nel Nord Est (-14,5%) e nel Centro (-13,4%), mentre crescono nelle Isole (+ 9%) e al Sud (+0,2%). Nel complesso la variazione del settore è - -5,8%% rispetto al primo trimestre del 2022.
Il settore produttivo agricolo, costituito dagli immobili censiti nella categoria catastale D/10, registra un calo delle compravendite per il quarto trimestre consecutivo (-3,9%).
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