Nel 2022 compravendite immobiliari sono cresciute del 5,4% rispetto al 2021. È quello che emerge da uno studio dalla Fimaa, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari di Confcommercio che raccoglie con oltre 13mila imprese immobiliari per un totale di oltre 45mila addetti. I dati si riferiscono al terzo quadrimestre 2022 e sono stati ottenuti tramite un questionario rivolto agli agenti immobiliari di 52 province italiane.
Foto di Keresi72/Pixabay
Secondo lo studio, pubblicato il 25 febbraio, il 49,3% di agenti immobiliari intervistati vede un mercato della compravendita abitativa stabile per la domanda per acquisto. Ciò porterebbe il numero di scambi di abitazioni per il 2022 a 790 mila (+5,4%). Secondo il 56,6% degli intervistati, i prezzi medi di vendita sono cresciuti del 3,0%.
«Nonostante la particolare congiuntura economica che stiamo vivendo, caratterizzata dalla destabilizzazione internazionale per il conflitto russo-ucraino, dall’aumento dell’inflazione e dei tassi dei mutui, il mattone si conferma un bene rifugio.», ha spiegato Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa.
Per quanto riguarda le zone richieste, gli acquirenti cercano casa nelle zone periferiche o nell’hinterland dei capoluoghi per il 40,3% degli intervistati, nei comuni non capoluogo per il 30% degli agenti, e solo per il 29, 6% nei capoluoghi o nelle zone centrali delle città capoluogo.
Secondo gli agenti, l’appartamento più richiesto del 2022 è un mono o bilocale (45,2%), indipendente (76,6%), ristrutturato (36,6%), di classe energetica medio-alta (40,5%), con terrazzo o balcone (53,8%).
In media, il terrazzo o balcone è preferito dal 60,8% di richieste al Nord. Al Sud e nelle isole è preferito invece il giardino o il cortile privato.
La tipologia di riscaldamento più richiesto è quello autonomo (98,9% di preferenze), probabilmente a causa dell’innalzamento del costo dell’energia si desidera un migliore controllo dei costi.
Per quanto riguardano gli affitti, cala l’offerta ma cresce la domanda, e, di conseguenza, si alzano i canoni di locazione.
Nel terzo quadrimestre del 2022, a giudizio di quasi l’80% di operatori interpellati, la domanda di affitti si è ulteriormente rafforzata; ma il 73,4% sostiene che l’offerta è diminuita. Per i canoni di locazione il 51,4% degli interpellati riferisce un incremento percentuale maggiore rispetto a quello del quadrimestre precedente.
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