Nel 2023 la compravendita di negozi e laboratori è in crescita del +4,5%; in calo le compravendite di uffici (-1%), di capannoni e siti produttivi (-3,8%).
Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto immobiliare 2024. Immobili a destinazione terziaria, commerciale e produttiva, realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate con la collaborazione di Assilea, l'Associazione Italiana Leasing.
Tra i vari settori non residenziali, il segmento dei negozi (catalogati al catasto come C/1 e C/3) mostra la crescita più significativa: oltre 40mila le unità scambiate lo scorso anno, circa 1.800 in più rispetto al 2022 (+4,5%). I tassi di variazione più significativi si registrano nelle Isole: +8,3%. La quotazione media di riferimento, pari a livello nazionale a 1.426 €/metro quadro, mostra nell’anno un incremento dello 0,6%.
Quanto alle compravendite di uffici, al catasto individuati con la categoria A/10, dopo due anni di crescita nel 2023 le vendite scendono dell’1% rispetto al 2022, con 13.263 unità scambiate. In flessione anche la quotazione media del comparto, pari a 1.311 €/metro quadro (-1,3% sul 2022).
Nelle categorie D/1 e D/7, riconducibili in larga parte al settore produttivo, dopo la ripresa del 2021 e il rialzo del 2022, nel 2023 il mercato del settore produttivo registra una variazione negativa nel numero di transazioni (-3,8% rispetto all’anno precedente). La quotazione media annuale di riferimento risulta pari a 450 €/metro quadro (-1% rispetto al 2022).
Si riducono anche i contratti di leasing: -13,8% rispetto al 2022. A fine 2023, il 9,7% delle imprese italiane aveva un contratto di leasing in essere mentre nel corso dello stesso anno sono stati stipulati 2.713 contratti per un valore di 2,8 miliardi di euro.
Dopo il rallentamento osservato nel 2022 (-3,4%) il 2023 si è chiuso con uno +0,5% in termini di valore dei nuovi contratti, a fronte di una contrazione del numero di operazioni rispetto all’anno precedente (-13,8%).
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