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Maria Chiara Sabato

Case: crescono gli affitti ma non gli stipendi


Affitti sempre più cari ma stipendi al palo bloccano la mobilità territoriale. È questa l'analisi emersa dallo studio “Rapporto di previsione dell’Autunno 2024” presentato da Confindustria.



Secondo l’associazione di imprenditori, la differenza di crescita tra affitti e stipendi è uno dei fattori che rallenta la crescita e la mobilità interregionale.


Come ripetuto da più fonti, le città con gli affitti più cari sono Roma e Milano: per valutare se gli affitti sono adeguati agli stipendi, i ricercatori hanno verificato se il 25% del budget a disposizione poteva bastare per l’affitto di un alloggio di 60 metri quadri.


Il risultato è che in 6 province del centro-nord (Milano, Como, Venezia, Bologna, Firenze e Roma) il budget stimato sostenibile è di oltre il 30% più basso rispetto al canone di affitto ma in linea con i livelli di produttività. Prato invece ha livelli di produttività più bassi e affitti più bassi.


In un mercato ideale, i costi di alloggio dovrebbero essere proporzionati al livello di produttività della regione e quindi ai salari medi. Il rischio è che i lavoratori non si spostino nelle zone con carenza di manodopera e restino in zone più economiche ma con meno possibilità di lavoro.


Secondo Confindustria “Misure di sostegno per i canoni di locazione e un piano composito, volto a favorire la costruzione o riqualificazione di immobili a prezzi calmierati, potrebbero aiutare a ridurre questi squilibri e accrescere la mobilità dei lavoratori”.


Lo studio analizza anche l’andamento degli investimenti sia residenziali che in macchinari: la previsione è che nel 2025 si avrà un calo di investimenti per la caduta dell’edilizia residenziale. Il calo (-15%) riporterà nel 2025 gli investimenti in abitazioni su un livello a metà tra quelli del 2021 e del 2022, corrispondente ai valori del 2008.


Un'inversione di tendenza potrebbe arrivare dai fondi del PNRR destinati a fabbricati non residenziali, la ripresa degli investimenti in impianti e macchinari e il taglio dei tassi di interesse.

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